Sviluppo Economico, Tocca A Romani
Un passaggio di consegne quasi a tempo di record con Berlusconi che devia il corteo dal Quirinale a via Veneto prima di rientrare a Palazzo Grazioli. E in meno di un' ora la "pratica" si è risolta. Così come si è anche risolta, decadendo, la questione legata alla mozione di sfiducia al ministro ad interim presentata dalle opposizioni.Ma la chiusura della lunga vacatio non ferma le polemiche alimentate dalla decisione del premier di promuovere quello che viene considerato dalle minoranze parlamentari un simbolo dell' imprenditoria televisiva privata targata Berlusconi.
La battuta più pungente viene da
Pier Ferdinando Casini: «Avrei preferito Fedele Confalonieri» ha
commentato sarcastico. La maggioranza ha difeso con forza la decisione
presa dal premier. Per il ministro delle politiche comunitarie Andrea
Ronchi «é una scelta giusta, che rafforza la solidità del governo».
Gianfranco Rotondi, ministro per l' attuazione del programma di governo,
ha descritto Romani come «un politico bravo, attento, scrupoloso. Saprà
fare bene». Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha invitato le
opposizioni a «trovare un momento di ragionevolezza e di senso di
responsabilità». «Dovrebbero comprendere - ha aggiunto - che , almeno
sul terreno della ripresa economica, il loro compito dovrebbe essere
quello di confrontarsi e concorrere in modo positivo».Ma si è trattato
di un invito caduto nel vuoto prima ancora che fosse pronunciato.
Dal
Pd, Pier Luigi Bersani accusa il governo ancor prima della nomina
ufficiale di essere bugiardo come Pinocchio: «Mastro Geppetto costruirà
in legno il ministero dello sviluppo. La verità è che qualunque ministro
venga non troverà più il ministero». «La nomina di Romani - ha spiegato
Anna Finocchiaro, presidente del gruppo Pd al Senato - rappresenta
anche simbolicamente l' apice del conflitto di interessi». Più duro è
stato l' atteggiamento dell' Idv, anche se orientato allo stesso filone
di critica.
«Berlusconi ha scelto - ha detto il capogruppo alla Camera
Massimo Donadi - l' uomo meno adatto perché è stato il braccio armato di
Mediaset nelle istituzioni e il fiduciario del premier per la tutela
dei suoi interessi nell' etere». In casa sindacale il leader della Cgil
Guglielmo Epifani ha accusato il governo di inefficienza: «più che un
ministro ci serve una politica industriale», avverte. Conciliante la Uil
che con Luigi Angletti dà fiducia a Romani: «Ha fatto già il
viceministro, non deve quindi inventarsi una politica».
«Pessima
scelta», invece, per il Codacons a cui fa da contraltare l' elogio della
Confapi felice di avere un ministro che conosce le piccole e medie
imprese. Da viale Astronomia si tira infine un sospiro di sollievo dopo
le critiche rivolte al governo per il permanere di quella casella
riempita solo a metà: «Siamo tutti soddisfatti e gli facciamo un in
bocca al lupo, chiedendo di essere operativo immediatamente», ha detto
in serata la presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia.