Fondo Pensioni: Mercati E Mercanti

05.03.2019

Ci chiediamo perchè mai Sandro Bortot abbia voluto scrivere su \"Informazione\" organo dei Verdi Alternativi, nella pagina riservata alle varie componenti della coalizione politica Arcobaleno, un articolo contro le OO.SS., pescando dal Réveil Social argomentazioni sulle quali innescare una polemica tutto sommato inutile.

Inutile non per le validità delle considerazioni di Sandro Bortot che commenteremo a parte, ma perché una forza politica che attacca una o tutte le organizzazioni sindacali su di un argomento sindacale e sociale è un fatto dal significato a nostro avviso discutibile.

Avremmo gradito ricevere come Réveil Social una lettera di Sandro Bortot ed aprire con lui un confronto, un dibattito, dandosi reciprocamente spiegazioni, fornendosi reciprocamente garanzie in ordine alle preoccupazioni.

I lavoratori hanno capito la drammaticità del momento ed hanno capito che non tutti hanno la fortuna che ha avuto Bortot, quella di poter andare in pensione conservando, per povera che sia, tutte le garanzie scaturite da vecchie conquiste dei lavoratori.

Bisogna salvare il futuro pensionistico delle giovani generazioni e di quelle categorie di lavoratori che, trovandosi nella fascia della cosiddetta mezza età, dopo una vita di lavoro rischiano di perdere una fetta consistente della pensione che si sono costruiti in una vita.

Le OO.SS. hanno pensato che il Fondo pensioni potesse essere una risposta, hanno consultato i lavoratori, hanno portato avanti con coscienza una proposta che è stata l'unica a risultare praticabile a fronte delle scelte liberiste di un Governo cui le OO.SS. hanno contestato, con la lotta, con lo sciopero, proprio la politica pensionistica.

Bortot ha ragione di preoccuparsi del drammatico problema dei bambini che lavorano nel sud-est asiatico (non molti anni or sono i bimbi valdostani ancora lavoravano negli alpeggi...) e della distruzione della foresta amazzonica; ha ragione di contestare le condizioni di lavoro dei lavoratori impiegati nell'industria di produzione di armi o in quella chimica, dove non esistono protezioni per i lavoratori e per l'ambiente.

E se volesse esplicitare altre preoccupazioni noi le condivideremmo senz'altro.

Ma da qui a considerare il Sindacato nel suo insieme o - peggio - il Réveil Social, corresponsabile dei mali del mondo ce ne passa.

Bortot si è fatto prendere la mano dal suo ben noto entusiasmo che lo porta spesso ad estremizzare la lettura della realtà, perchè questo è il solo modo che gli resta per renderla più facilmente leggibile con i vecchi e superati strumenti del marxismo; egli si trova a suo agio a distinguere il bene dal male ancora e sempre sulla scorta di una scelta ideologica, quasi la sua verità rivelata corrispondesse ad un mistero della fede, per cui si deve credere anche a ciò che non è comprensibile.

E allora come mai Bortot che si dichiara pensionato ed iscritto al sindacato da oltre quaranta anni se la prende con il sindacato si lamenta che il suo sindacato, la CGIL, neppure gli abbia dato una risposta, ma sostanzialmente critica le affermazioni di un altro sindacato che sta operando in sinergia con il suo?

Non passa per la testa di Bortot che talvolta ad avere torto può essere proprio lui?

Non gli passa per la testa che ci sono modi più costruttivi delle polemiche giornalistiche per innescare un dibattito?

E, soprattutto, non gli passa per la testa che per criticare la validità dei Fondi Pensione e per discutere scelte alternative probabilmente doveva svegliarsi prima e non aspettare che i Fondi stessi diventassero una realtà? C'è voluto così tanto tempo per raccogliere le firme tra i lavoratori, per avere le autorizzazioni, per costituire la struttura gestionale, ecc. che arrivare solo adesso con una critica è fuori tempo massimo.

O gli basta essere contro?

Il Presidente e gli amministratori del Fondo non percepiscono compensi... neppur questo gli va bene?

La Banca Etica... Bortot cita la banca Etica; bene, ma c'è un piano pensionistico predisposto dalla banca etica per i lavoratori che stanno rischiando di non percepire la pensione?

E davvero crede, Bortot, che le OO.SS siano capaci di concorrere a politiche antisociali e antioperaie? Ora è certo che i sindacati possono sbagliare, e sicuramente sbagliano, ma da qui ad accusarli di scelte antisociali ed antioperaie ce ne passa.

Da qui a criticare il Réveil che ha parlato di Fondi Pensionistici, affiancandone le caratteristiche alle più bieche realtà speculative del mondo ce ne passa.

Per criticare i Fondi Pensionistici Bortot critica il deficit di un Fondo trentino, con dati assolutamente falsi, il Labor Fond gode infatti di ottima salute (basterebbe chiedere agli iscritti). Il fondo citato da Bortot, il Pens Plan non esiste!! E stia pure tranquillo il buon Bortot che neppure un mago contabile riuscirebbe a mascherare perdite per 11 milioni di Euro.

Credo infine che Sandro Bortot abbia nel SAVT amici e conoscenti disposti ad ascoltarlo e a confrontarsi con lui, ma non a fare il suo giuoco politico: cerchi il confronto da lavoratore pensionato con le organizzazioni sindacali dei lavoratori, non da esponente politico cui stanno a cuore altre cose: o l'Arcobaleno si vuol trasformare in un sindacato autonomo?

Nell'uno e nell'altro caso a noi importa una cosa sola: crediamo sussistano in Valle d'Aosta gli spazi per confrontarsi davvero non attraverso pretestuosi articoli sui giornali e, soprattutto, non ponendo il sindacato nella condizione di dover rispondere come ci sentiamo moralmente obbligati a fare, coscienti che non serve a nulla e, soprattutto che sarebbe meglio destinare le energie a ben altri confronti.

Franco De Biasi - Blog politico
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